"Un caffé per me e per la mia coscienza"

giovedì 21 aprile 2011

Il capo del governo con gli occhi di Elsa Morante

"Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera
di
delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato
la
condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo.

Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini?

Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte
per
interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva
naturalmente
conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al
forte
piuttosto che al giusto.

Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il
tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie
sempre il
tornaconto.

Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile
effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei.

Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un
partito
di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue
maniere, i
suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon
senso
della gente e causa del suo stile enfatico e impudico.

In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un
più
completo esempio italiano.

Ammiratore della forza venale, corruttibile e corrotto, cattolico
senza
credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre
di
famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza,
si
circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo
abile,
e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo,
senza un
proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che
vuole rappresentare."

                                                Elsa Morante (1945)

PS: il capo del governo in questione era Benito Mussolini

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